Don Pasquale Brandano

Don Pasquale Brandano

…a Pescara don Brandano era arrivato trentaquattrenne, nel 1928 per sostituire il vecchio abate Verna al governo della Chiesa di S.Cetteo, vecchia abbazia nel medio evo, per cui fino ad oggi i suoi parroci hanno conservato il titolo di Abate.
Ma l’edificio, vecchio di varie centinaia di anni, se pur carico di storia, era vetusto in modo preoccupante.Al primo sguardo il nuovo Abate se ne rese conto, e si propose do costruire al suo posto qualcosa di più bello e moderno.
Evidentemente è con questo proponimento chi si iscrisse al Circolo Aternino, circolo che accoglieva nel suo seno le autorità, i notabili e le persone più facoltose della città, e contemporaneamente pregò la direzione di diramare un invito a tutti i soci per il grande pranzo da farsi a sue spese nei locali del Circolo, con la cucina di Spizzico, il cui nome aveva già conquistato una fame nazionale per i suoi eccezionali brodetti di pesce.
Fu nel corso di questo banchetto che don Brandano ebbe modo di stringere amicizia con tutti i personaggi chiave della città.

Don Pasquale Brandano (1893-1987) è una delle figure di primo piano che hanno inciso profondamente sul dinamismo economico, civile e religioso di Pescara subito dopo l’unificazione con Castellammare.
Erano gli anni in cui prendeva forma e consistenza quell’immagine di città primato che sopravvive tuttora.
L’inserimento di un personaggio così vivace nel tessuto cittadino risultò allora determinante soprattutto nella costruzione di quei simboli identitari e aggregativi essenziali per una società in continua evoluzione.
Il principe dello Spirito, come lo chiamava D’Annunzio, rimase Abate di una Cattedrale, caso piuttosto inconsueto nella storia della Chiesa,per quasi 60 anni, sino alla morte.
Il suo operato in campo civile e religioso è sempre risultato concreto; indelebili sono le tracce del suo vissuto terreno fra la comunità pescarese.
Fra le numerose imprese che ha portato a conclusione, fra difficoltà organizzative ed economiche, eccelle la Cattedrale di San Cetteo, opera grandiosa al pari conosciuta col nome di Tempio della Conciliazione.
Progettato dall’architetto romano Cesare Bazzani, il Tempio assurge alla dignità di monumento nazionale in quanto eretto a ricordo dello storico evento della Conciliazione fra Stato e Chiesa.
La sua elevazione a Cattedrale della ristrutturata Diocesi Penne-Pescara risale al 3 luglio 1949.
Uno spiccato senso civico portò Don Brandano, negli anni difficili successivi alla guerra, alla costituzione di una particolare cantiere scuola per la formazione di arti e mestieri.
Nacque così l’Istituto Artigianelli, antesignana della futura Scuola Industriale.
Già prima, e sempre grazie alla sua opera, si erano verificati in città insediamenti di elevata portanza per le ricadute assistenziali, scolastiche ed economiche sulla popolazione. Le suore della Nigrizia, i Padri Oblati e i Resurrezionisti costituirono all’epoca veri propri motori sociali per la comunità pescarese con i risvolti positivi facilmente intuibili.
Il Centro Nazareth risulta essere uno degli ultimi riflessi positivi di una lunga e laboriosa vita a favore della cittadinanza.
Per questo e altro, impossibile da elencare, Don Brandano può essere annoverato fra le tipiche espressioni di una Pescara lungimirante e geniale da elevare a futura memoria.

“La Voce del Cuore”

E’ la denominazione data ad una delle otto campane esistenti nel Duomo.

Vi è impressa la seguente scritta:

Per intercessione di S.Cetteo-Vescovo Patrono Principale della città di Pescara siano sempre benedetti dal Signore

S.E.Cesare Bazzani Architetto- Il Gr.Uff.Alessio De Martini costruttore-Il Comm.Vincenzo Mascioni fabbricante dell’Organo-L’Ing.Giacomo Colbacchini Fonditore di queste campane-L’Ing.Camillo Michetti Vice Direttore-Il Gr.Uff.Alberto De Romanis-Il Gr.Uff.Nicola Fago-Il Comm.Ing.Stellario Bonaccorsi e quanti altri contribuirono alla costruzione, riparazione e completamento di questo TEMPIO Nazionale della Conciliazione-tenacemente voluto dall’Abate di S.Cetteo-Prof.D.Pasquale Brandano che lo affida alla Pietà dei Fedeli.

Questa campana vuole essere una continua preghiera al Signore perchè ricompensi in questa vita e nell’altra tutti I benefattori del TEMPIO.

Gli Angeli Custodi e la Beata Maria Goretti, che oggi riceve gli onori dell’Altare essendo proclamata Beata, perchè martire della Purezza, a cui la dedichiamo, portino al Cielo I nostri voti..