Chiesa di San Giacomo degli Spagnuoli- sec XVII

“La chiesa sotto il titolo suddetto consiste in una nave coperta a lamia tutta stuccata, sostenuta da due pilastri con archi; in testa v’è l’altare maggiore isolato con tabernacolo indorato per riponere il Santissimo Sacramento, e dietro v’è il coro con il quadro di San Giacomo.

A destra e a sinistra di detta nave vi sono sei altari con cone di stucco architettate, il primo con quadro della Madonna della Buon’Aria, il secondo con la statua di S’Antonio, riposta dentro nicchia, il terzo intitolato del Santissimo Crocifisso, il quarto della Madonna della Concezione, il quinto di San Francesco Saverio, ed il sesto colla statua di S.Barbara, riposta similmente in una nicchia;

Tiene la sua sacrestia per conservare tutte le suppellettili necessarie, e campanile con tre campane, due grandi ed una piccola.

Viene governata la chiesa suddetta da un Cappellano maggiore, ed un altro minore, come dalla Fede dell’Università.– a.d.1741″

L'antica Chiesa di S.Giacomo degli Spagnuoli

L’antica Chiesa di S.Giacomo degli Spagnuoli

L’antica Chiesa di S.Giacomo degli Spagnuoli si affacciava sulla piazzetta omonima posta lungo Via dei Bastioni. Era l’unica all’epoca a poter vantare una ben definita architettura religiosa, impreziosita da pregevoli opere d’arte, da stucchi e da tombe di illustri personaggi,

Retta da un cappellano maggiore di nomina regia, non soggetto dunque all’autorità del vescovo di Chieti, la chiesa era parrocchia frequentata dai militari di alto rango della fortezza.

La edificarono gli spagnoli, devotissimi di quel santo.

La costruzione, di collazione regia, risale presumibilmente al tardo seicento.

Pianta chiesa S.Giacomo 1808

 

 

 

 

La planimetria coincide con quella descritta nell’apprezzo del 1741 con tre cappelle per lato, due delle quali ricavate, per esigenze volumetriche, in un lungo transetto, comunque condizionato nella forma dalla presenza di costruzioni esterne laterali destinate all’ampliamento dell’ospedale militare e all’accoglienza dei malati.

Un cortile interno conteneva il profondo coro dell’edificio sacro. Lo spazio retrostante era utilizzato spesso come collegamento funzionale con la pressochè adiacente Chiesa del Rosario.

Nel giugno del 1869 il sindaco Gennaro Osimani si fece portavoce presso il governo dell’Italia unita per avere come parrocchiale la chiesa di S.Giacomo, chiusa al culto e sul punto di essere adibitta a magazzino. Il trasferimento avvenne, ma ben presto l’abate e parroco di S.Cetteo preferì tornare ospite del Sacramento (a.d. 1883) in quanto le spese parrocchiali in S.Giacomo gravavano interamente sulle sue non laute entrate.

Seguì una destinazione a magazzino militare.

L’edificio fu bombardato l’8 dicembre 1943 nel corso di una incursione aerea anglo-americana. La sua definitiva demolizione è avvenuta a fine conflitto.