La “Vera Verità”

La “Vera Verità”

Anno IV  – 1926

Quest’oggi alle ore 11 dal balcone del Circolo “Aternino”, il Sindaco Cav.Ferruggia ha esposto per sommi casi al popolo, che gremiva letteralmente Piazza Garibaldi, il risultato della loro missione al Vittoriale in merito alla nascente provincia:

“La visita al Poeta è stata soddisfacentissima ed i risultati superiori ad ogni aspettativa”.

Accadde invece che Ferruggia aveva fatto anticamera al Vittoriale per tre giorni, per poi rientrare in sede, senza riuscire ad incontrare il Poeta…………………………..

(estratto da una nota del Prof.Restituto Ciglia sulla Provincia di Pescara)

Visita di Ferruggia al Vittoriale in occasione della preannunciata nascita della Provincia di Pescara.

Nell’estate del 1926 circolava per Pescara la notizia della imminente legge che avrebbe sancito l’unione dei due centri adriatici e che la nuova città sarebbe stata denominata “Aterno”, cosa che non suonava  bene ai più accaniti pescaresi.
Se ne parlava dovunque, nelle famiglie, nei circoli cittadini, nelle stanze del Comune.
Unanimamente si chiedeva che la nuova città conservasse il nome di Pescara.
Nell’alto medio evo comparve per la prima volta il nome di “Piscarius”, probabilmente per l’abbondanza di pescosità nelle sue acque.
Il problema fu discusso anche in sede comunale; il sindaco dell’epoca, Cav.Umberto Ferruggia, riunì i suoi amici più fidati e insieme decisero di partire per Gardone Riviera a chiedere aiuto a Gabriele D’Annunzio.
La delegazione composta da quattro cittadini (Ferruggia Cav.Umberto-sindaco,Luise Cav.Avv.Daniele-segretario del comune, Oreste Di Tommaso , segretario del Fascio, nonchè segretario politico, Emolindo Sorrentino, cittadino) giunse al Vittoriale, si fece annunziare al Poeta, ma, nei tre giorni di permanenza, non riuscì a parlare con l’illustre concittadino.
“Il poeta è indisposto”, “il poeta è occupato”, non può essere disturbato”.
Si decise il ritorno in città, sconfitti e rassegnati.

Confidenzialmente Patucca rivelo’ a Ciglia la “vera verità”.

Enrico Patucca

Restituto Ciglia

Durante il tragitto uno dei componenti propose di recarsi a Roma per chiedere aiuto al figlio del Poeta, Mario D’Annunzio,alto funzionario ministeriale.
Tutti d’accordo, così fecero; rintracciarono facilmente il personaggio e gli prospettarono i desiderata dei pescaresi; gli dissero che il Poeta aveva loro consigliato, durante I colloqui, di rivolgersi a lui.
Tra Mario D’Annunzio e il padre non c’era buona armonia; il figlio quindi si sentì riqualificato e considerato utile; subito prese telefonicamente appuntamento con Mussolini. I quattro furono ricevuti ed esposero il problema.Mussolini ascoltò attentamente e concluse:”Se questa è la volontà del Poeta, la nuova provincia si chiamerà Pescara.
Tutto era così risolto; la delegazione tornò a Pescara con la buona notizia.
(In appendice: il comunicato stampa diramato all’occasione  da Ferruggia).
I castellamaresi seppero dell’accaduto, si rivolsero al ministro Giacomo Acerbo di Loreto Aprutino, il quale, essendo stato nominato “Barone dell’Aterno”, ci teneva ad estendere il suo feudo fino all’Adriatico.
La delegazione castellamarese con a capo Giacomo Acerbo fu ricevuta dal Duce, il quale ascoltò quanto veniva chiesto: la nuova città e la nuova provincia avrebbe dovuto riprendere l’antico nome di “Aterno”. Mussolini, alla fine, consultando l’orologio da polso concluse:”Signori avete fatto perdere mezz’ora al capo del governo” e la congedò.
Quanto descritto fu raccontato dalla viva voce di uno dei protagonisti dell’impresa.
Il 6 dicembre 1926 il Consiglio dei Ministri promulgò il Decreto Legge, registrato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 Gennaio 1927.
L’Art.4 così recita: “Il Comune di Castellammare Adriatico è unito a quello di Pescara”.

APPENDICE         Il comunicato stampa diramato ai giornali così recita:
“La sezione del Fascio di Pescara dirama per mezzo del suo Segretario Politico Sig.Oreste Di Tommaso la relazione della visita fatta dal nostro Sindaco Cav.Umberto Ferruggia, assistito dal  Segretario del Comune Cav.Avv.Daniele Luise, dal Segretario del Fascio nominato e dal cittadino Sig.Emolindo Sorrentino, al Poeta-Eroe Gabriele d’Annunzio a Gardone Riviera.

La scorsa settimana il Poeta telegrafava al nostro Sindaco premurandolo d’interessarsi personalmente dei lavori di restauro da farsi alla sua Santa Casa.
In questo telegramma chiaramente manifestava il proposito di voler tornare alla sua casa natale, confermando ciò che aveva scritto al cognato Comm.Ing.Antonino Liberi, nel dargli la direzione dei lavori.
La notizia riempì di gioia la cittadinanza.Il Sindaco immediatamente decideva di recarsi coi suddetti signori a Gardone Riviera per prendere ordini dal Comandante telegrafandogli la sua partenza.
Giunti venivano subito ricevuti con immenso affetto e cordialità, facendoli trattenere con se per tre giorni.
Il Poeta rievocò coi suoi cari compagni i più dolci ricordi della sua Pescara, riaffermando nel modo più assoluto di voler tornare a Pescara ogni anno trattenendovisi parecchio tempo.
Il commiato fu assai commovente.
Il Poeta regalava al Sindaco Cav.Ferruggia la medaglia d’argento col relativo diploma della marcia di Ronchi; al segretario Politico sig.Di Tommaso, al segretario Comunale sig Luise e al sig.Sorrentino Emolindo regalava un paio di gemelli per polsi di oro a ciascuno, oltre alla propria fotografia con dedica.
Inviava la fotografia con dedica autografa al Fascio, ai Combattenti e al Comune di Pescara: Inoltre inviava una lunga lettera al cognato Ing.Liberi d’istruzioni circa i lavori di restauro alla sua casa, e vari oggetti d’oro per la nipote e la sorella.
Non ha dimenticato la mamma del Sindaco Donna Clorinda inviandole una collana di perle, il cav.Galdino Sabatini ed il fratello di questi Remigio ai quali ha dedicato dei versi in dialetto Abruzzese ed ha donato gemelli d’oro per polsi, ed altrettanto ha fatto per il Cav.Luigi D’Amico avendo questi ultimi fatto omaggio dei loro prodotti squisiti della propria industria.
Da Gardone Rivieragli ospiti partivano per Roma per portare il saluto del Poeta al Duce. Giunti alla Capitale si portavano dal figlio del Poeta Mario, il quale li accompagnò aòl Vicinale, presentandoli al primo Ministro.
Subito sono stat ricevuti e trattenuti affabilmente ascoltando i desiderata della Commissione, promettendo tutto il suo interessamento per la Patria del suo carissimo fratello Gabriele.
Ieri il funzionante da Segretario del Fascio Cav.Palmerio,ed il Prosindaco Cav.Perenich ricevettero dal Segretario Politicoe dal Sindaco telegrammi annunciando che sarebbero tornati alle ore quattro.
Sono andati a ricevere i cari amici alla stazione: il Cav.Carlo Palmerio col Direttorio del Fascio e moltissimi fascisti, tutti gli impiegati del Comune, altre Autorità e parecchi corrispondenti di giornali.
Quest’oggi alle ore 11 dal balcone del Circolo “Aternino”, il Sindaco Cav.Ferruggia ha esposto al popolo che   gremiva letteralmente la piazza Garibaldi per sommi capi il risultato della loro missione la quale è stata soddisfacentissima e superiore ad ogni aspettativa. Il popolo entusiasmato e commosso ha piuù volte applaudito alla notizia del sicuro ritorno del suo Grande Concittadino ed all’assicurazione che il Duce asseconderà le aspirazioni di Pescara.
Il Sindaco ha esortato i cittadini a recarsi nel pomeriggio al Cimitero per deporre fiori sulla tomba della madre del Poeta.
Alle 15 molti cittadini con le autorità si sono recati in questo pellegrinaggio al Cimitero, spargendo fiori a profusione sulla tomba della santa e venerata Donna Luisa.