Marcello de Giovanni e il Circolo Aternino

docente universitario in Linguistica Italiana e Dialettologia, autore di saggi in materia, amava spesso rituffarsi nei frammenti di vita vissuta nella sua Pescara, in quella Pescara Vecchia che ha dato i natali a tanti uomini illustri.

In un amarcord senza tempo godeva ripercorrere su e giù, nella memoria, corso Manthonè, tornare metafisicamente a giocare nella Piazza Garibaldi o nel cortile antistante la casa del Vate.

Quando poteva, tornava comunque effettivamente in quei luoghi, lì proprio lì, dove aveva corso e giocato, dove amava romanticamente pensare avessero corso e giocato personaggi illustri come Basilio, Gabriele, Ennio.

Abitava lì, da fanciullo, quasi di fronte all’abitazione di Flaiano e a pochi passi dalle case che avevano visto nascere Cascella e D’Annunzio.

Quasi respirava la loro natura inquieta, intrisa di amore per la propria terra.

Questa essenza assorbita in fanciullezza lo aveva reso disponibile e pronto a farsi coinvolgere, in piena maturità, in qualsiasi iniziativa culturale riguardasse la città.

Oggi Marcello non ha fatto in tempo a vedere ricostruito il rinato Circolo Aternino, di cui avrebbe sicuramente fatto parte unitamente al Presidente avv. Bruno Sulli e ad altri.

Per il Circolo Aternino si era dato da fare fin dal Gennaio 1991.

A quell’epoca aveva invitato alcuni amici presso una sala della Soprintendenza Archivistica per L’Abruzzo ed il Molise, che l’amico G.Fiorilli gli aveva messo a disposizione per discuterne la rifondazione.

Il nuovo Circolo sarebbe stato l’ingrediente civile e culturale di aggregazione della società pescarese.

Gli altri cardini sarebbero stati costituiti attraverso la realizzazione, il coordinamento e promozione di iniziative tendenti alla formazione e all’esercizio della solidarietà umana, civile e religiosa della comunità pescarese.

Alcun limite spaziale sarebbe stato posto alle attività.

L’impronta del suo lavoro rimane comunque fra le mura della ricostruita nuova sede.