Pescara – La razza è bella e sana, le donne belle e gentili, amanti della lindura e della proprietà in ogni classe”

 

Sottopasso ferroviario Via Lago di Scanno

L’indole della popolazione di Pescara è descritta da D’Annunzio come imaginosa e attiva.

Stretta forse anche da vincoli di sangue con i popoli dell’altra sponda non è meraviglia che sia orientaleggiante.

Come tale è esuberante e ama il magnifico.

Non di rado , accanto a un modesto cognome di buon abruzzese all’antica, si ode un nome risonante o eccentrico”

I pescaresi, come sono attivi, così sono giocondi e mordaci.

La loro conversazione risulta assai dilettosa.

Gente che si riposa da una giornata di lavoro, gente sempre allegra e di saporose parodie.

La storia

La storia di Pescara è poco conosciuta ed alcuni momenti del passato sono ancora avvolti nell'oscurità. 
Non di meno, le origini della città sono antiche e legate alla posizione geografica favorevole.
Nell'epoca romana si usava indicare Pescara con il nome di Ostia Aterni per via del ruolo di centro nevralgico e 
di irradiazione delle vie di comunicazione sulla sponda adriatica.

Ancor prima Strabone aveva ritenuto precisare che la città un tempo apparteneva ai Vestini, ma che serviva 
da porto comune anche per i Peligni e per i Marruccini. 
Nei secoli successivi, l'importanza della posizione strategica di Pescara ha sempre connotato 
lo sviluppo della sua vita economica e sociale, prima limitata alla funzione di baluardo di difesa militare
 e poi, dalla seconda metà del XIX secolo, caratterizzata da una fiorente attitudine al commercio e 
dall'essere località di villeggiatura.

Oggi Pescara è al centro di un’area vistosamente metropolitana.

L’integrazione con Chieti potrebbe essere la soluzione innovativa per incrociare le risorse,culturali,

sociali, economiche di entrambe le municipalità.

Un percorso entusiasmante di idee positive!

Ma aggiungerebbe Flaiano:

il punto di forza è cosi straordinariamente grande ed evidente che a malapena si riesce ad individuare”