Pescara sottopasso ferroviario nei pressi del mercato coperto di P.N.

Edifici modificati in un ambiente urbano che pur resta antico

convento di S.Agostino

 

Una forma divulgativa e di facile consultazione sulla città perduta, in cui si possano ritrovare caratteri, spazi e architetture d’un tempo, è stata concepita nel sottopasso ferroviario nei pressi del mercato coperto di P.N.

 Le immagini, curate con la collaborazione del Circolo Aternino, continuano tuttora a suscitare attenzione e gradimento da parte della cittadinanza.

La coinvolgente novità comunicativa di natura storica è stata ideata e supportata economicamente dal complesso edilizio “Torri Camuzzi”.

Pescara

il punto di forza è cosi straordinariamente grande ed evidente che a malapena si riesce ad individuare”

Inarrestabile nella veloce corsa verso qualità spaziali di moderna concezione, Pescara appare poco consapevole della sua stupefacente memoria.

Avulsa dall’ anima, che pure trae alimento dalle genialità del passato, la città fatica a generare uno schema a migliore coerenza futura.

Essa si trasforma continuamente sotto i nostri occhi secondo logiche ignote e finalità incontrollate. Gli spazi vengono alterati con l’immissione di elementi inutili, talvolta disturbanti, che servono solo a stratificare stili.

Una specie di risotto che non riesce a comunicare alcunchè di percettivo legato alla storia.

Di certo la città si nutre, nel profondo, del conflitto fra passato e futuro, ma lo fa sottraendosi il più delle volte dal vincolo di dover perpetuare le proprie radici.

Una deresponsabilizzazione che potrebbe penalizzarla ulteriormente nel futuro.

Non sempre il modernismo spinto riesce a compensare totalmente i canoni mediatici di gradimento espressi dal turismo avanzato, sempre più orientato verso luoghi dai plurimi interessi.

La città farebbe bene a rientrare nel novero di quelle distintesi per “modernità storica” e a strutturarsi per riuscire a trasferire segnali adeguati sull’ultra-millenario passato.

L’interesse suscitato dalla particolarità della comunicazione del sottopasso ferroviario sulla Pescara perduta è un piccolo segnale che sembra avvalorare la tesi di un desiderio di approccio al nuovo più conforme alla storia della città-

Di qui la necessità di continuare in tale direzione per generare migliore coscienza sulla singolarità degli eventi che hanno nel tempo definito la sua ossatura .

Una più estesa percezione “negli istanti del presente” dell’assoluta assenza di un nesso con lo spirito creativo del passato costituirebbe per la cittadinanza l’inizio di un percorso virtuoso tendente al ritrovo della propria anima