Il Parrozzo di Pescara

Il Parrozzo di Pescara

Il 24.07.1927 in Piazza Garibaldi, angolo Cso Manthonè, di fronte al Circolo Aternino, Luigi D’Amico inaugurò “ Ritrovo del Parrozzo”
“Ho dedicato a questo “Ritrovo del Parrozzo” più che cura di commerciante, amore di Pescarese.Ho voluto che questo piccolo raccolto Ritrovo,, avesse un qualcosa di intimo, di profondo, di mistico, più che di sfarzoso e sgargiante.ed essenzialmente nostro:
L’arredo è di gusto squisitamente nostro: abruzzesi i mobili nella sagoma e nello stile, forniti dall’arch.Melchiorre Bega di Bologna; abruzzesi i pannelli decorativi della prima sala dovuti a Tommaso Cascella, artefice illustre; abruzzesi le ceramiche incastonate negli armadietti er quelle che compongono i servizi da thè, disegnate dal Prof. Cermignani ed eseguite dalla Ditta Polci di Pescara; abruzzesi le stoffe pesanti che rivestono lo zoccolo della proma sala; abruzzesi i piccoli e policromi tappeti che coprono i8 tavolini bassi ed eleganti”.(foto del Vate con dedica ai soci )
Di moda allora era lo stornello:(musica di quanta cose t’è Pescare, tè lu fiume e tè lu mare…..)

Lu Parrozze di D’Amiche   ..se le magne le formiche,
Lu Parrozze di Quarante    ..se le magne tutte quante!

“Piazza Garibaldi rimase per molto tempo il cuore della città, ci si faceva di tutto: il mercato dei contadini, quello del lunedì, i concerti, gli spettacoli.
Era comoda perché, chiusa dai palazzi, era come un salotto.
Il sabato pomeriggio, dopo il premilitare, suonava la banda di Spoltore , la 129°legione fascista,  Corso Manthonè diventava tutta una festa:
Il mercato del lunedì allora era incantevole, occupava tutta la piazza e arrivava fino alla caserma dei pompieri”.

Rimase tale fino agli anni ’50. La costruzione del nuovo ponte D’Annunzio ne decreterà la fine.

Grazie all’aggregazione creatasi fra i componenti del circolo, la città beneficiò di un concorde flusso di idee e, confortata da possibilità economiche concrete, mirò ai possibili benefici economici che sarebbero potuti arrivare dalle iniziative intraprese.
Pescara divenne in tal modo la città degli eventi.
Si incominciava a intravedere nelle personalistiche iniziative fra le due sponde i guizzi creativi e  trainanti di un comune destino.

La piccola Pescara destò meraviglia per l’intuizione e la prontezza nell’organizzazione della settimana aviatoria. Si trattava della seconda dimostrazione di volo aereo in Italia.La manifestazione prevedeva anche l’inaugurazione del Teatro Michetti, di fattezza interna simile alla Scala.
Organizzatore fu il cav. Biagio D’Amico, autentico pescarese, padre di Luigi, il creatore del Parrozzo.

“Spettacoli d’Aviazione dal 31 Luglio al 7 Agosto1910- Pescara Aerodromo della Pineta”
Recitava il programma e aggiungeva:

“Avioraduno internazionale nella patria del Vate”
L’avvenimento destò meraviglia in tutta la nazione e all’estero.
D’altronde in Italia, tranne la dimostrazione di volo del 1909 avvenuta a Montichiari di Brescia, nulla di simile era stato finora concepito.