Pasquale De Antonis

Pasquale De Antonis

Fra Corso Manthonè e Corso Umberto, ora Viale.D’Annunzio, a Pescara, negli anni trenta e anche un po’ prima circolava una strana coppia di inseparabili amici, formata da un vitellone ancora senz’arte nè parte ma con il dono dell’ironia, predestinato a divenire uno dei maggiori scrittori del secondo novecento, e da un fotografo che guardava anch’egli con occhio divertito dal mirino della sua Leica le facce e le scene del mondo, il piccolo mondo di una Pescara ancora tutta paese.
Il fotografo sarebbe divenuto famoso per la capacità di documentare con rara efficacia  e alla stregua di uno scrittore gli accadimenti della Pescara Vecchia.
Lo si incontrava spesso nella trattoria “Nino” di Largo Panificio, il cui esercizio era stato attivato nel 1925 dalla suocera.
Oltre milletrecento sue immagini, conservate presso il Museo delle Genti D’Abruzzo, costituiscono una composizione documentaria interessante nella rappresentazione della continuità culturale del popolo abruzzese.